Numero Verde 800912326

Davide Crovetti

Mio nome è Davide, e ho 52 anni, è vivo a Livorno.
Fino ha cinque anni fa, ero ufficiale del Genio dell’Esercito, Laureato in architettura.
Mi occupavo di progettazione delle caserme e della direzione dei lavori.

Ero una persona felice, realizzato, scrivevo persino libri.
Avevo una vita molto stressante e poi piena di impegni.

Poi quando maledetto giorno, su un cantiere, cado.
Riesco ad alzarmi subito.
Con l’aiuto della signora presente, del collega, dell’impresario dei lavori.
Ospedale sarebbe stato subito a 500 m.
Ma riprendo subito, tutto sembra passato.
Penso alla stanchezza, allo stress.
Finisco la mia giornata e esco.
Passo dal dottore e non c’era, era in vacanza.
Arrivo a casa, vado a cambiarmi in camera da letto, e il mio figlio chiama per andare a tavola.

Mi giro, mi sento mancare, cado giù, e tutto si fa buio.
Una corsa all’ospedale con l’ambulanza, io non ho nessun ricordo.
Codice rosso.
Poi, pronto soccorso, invece giallo.
Un’ora di inspiegabile da attesa.
Vengo ricoverato, ma io non sono cosciente.
Era un ictus. 20 giorni di coma.

Poi per me inizia periodo bruttissimo.
Ictus non mi aveva ucciso.

Io ero costretto su una sedia a rotelle.
Non riuscivo a parlare.
E avevo difficoltà motorie nella parte destra del corpo.
Sentivo tutto. Capivo.
Ma avevo grosse difficoltà a spiegarmi.
Finalmente la terapia è lento progressivo recupero.
Un percorso personale, fatto di speranza, fatica, lunghe attese, ospedali, terapie, fatto di incontri, persone meravigliose e disponibili a aiutarti, un percorso mio, ma in fondo comune tanti alti come me.

Ho passato dei brutti momenti.
È vero.
Ma ho saputo reagire.
Lentamente sono poi riuscito a riprendere la mia attività.
A svolgere volontariato per la mia associazione che si occupa ti persone afasia che come me.

Sono ritornato a guidare la macchina, e questa cosa mi ha restituito tanta indipendenza.

Vivo la mia vita, certamente incontrando maggiore difficoltà di prima,
la vivo però veramente e questo è importante.

La afasia non mi ha reso inutile e non mi ha cambiato dentro.

Ma magari devo spiegarmi lentamente a causa dell’ictus la parte destra del mio corpo non risponde in modo completo ma sono ancora Davide.

Sono sempre io!

Ho lottato tanto e fortunatamente ho incontrato persone fantastiche che mi hanno aiutato a riprendere il mio ruolo del mondo del lavoro e in famiglia.

Ho ripreso aiutare mio figlio nello studio, giocare insieme all’lui, e aiutare mia moglie in cucina.

Trovo ogni giorno nuovi stimoli per andare avanti, e riesco a volgere anche attività sportive come Tennis, vado in palestra, mi concedo belle passeggiate nei giorni di sole.

Sono fiero dei progressi sono riuscito a fare, e mi sto impegnando a testimoniare Che la Afasia non toglie la possibilità di comunicare o fare delle cose.

Miei ultimi cinque anni di vita sono scorsi in modo incredibilmente veloce, quasi come se tutto forse in un solo anno, bisogna spingere i denti, senza abbattersi mai, si può vivere una vita normale, una Vita Vera!!!

Davide Crovetti