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Libri

Lucia Ferrosi, Martina Giannini e Stefano Chelotti.
Silenzio. Fammi parlare!
Associazione Afasici Toscana, 2010

Con questo volume l'Associazione Afasici Toscana spera di poter chiarire, per chi non è del mestiere, che cos'è l'afasia, come si riconosce una persona afasica dal modo di parlare, e soprattutto possa far capire che, "...anche se non parliamo come gli altri, abbiamo una nostra dignità, siamo persone come tutte le altre anche se le parole non escono dalla nostra bocca. (...) oggi, con questo libro, vogliamo sensibilizzare voi operatori che siete in contatto quotidianamente con il pubblico, sul problema dell'afasia. Non si tratta di diventare terapisti, ma solo di sapere che nel momento in cui si presenta davanti a voi una persona afasica, l'unica cosa che si richiede è molta pazienza e tanta disponibilità". D'altra parte, spesso, se partiamo dal presupposto sbagliato, è difficile comunicare...
Chi fosse interessato ad una copia può contattare il numero 347 4788080.
Le offerte andranno a sostegno dell'associazione.
Gianfranco Denes
PARLARE CON LA TESTA
Le basi neurologiche e la struttura del linguaggio
Zanichelli Editore

Parlare con la testa nasce dalla lunga esperienza di neuropsicologo clinico di Gianfranco Denes. Il libro parte dall'inizio - come è nato e come si è evoluto il linguaggio? Rappresenta il passo finale del processo evolutivo della comunicazione basato su sistemi preesistenti o è una facoltà specie-specifica sorta per altre funzioni non primitivamente legate alla comunicazione? - e termina con una visione allargata del linguaggio, toccando i temi del bilinguismo e del linguaggio dei segni.
In mezzo abbiamo l'anatomia del linguaggio, il lessico, la sintassi, la morfologia con particolare attenzione ai deficit afasici.
E' un'opera che interessa studiosi e studenti di varie discipline, quali linguisti, psicologi, riabilitatori e neuropsicologi.

Anna Basso, Andrea Moretti
Senza parola. Storie di afasia
Edizioni Nottetempo

Come si può vivere ritrovandosi di punto in bianco "senza parola", improvvisamente impossibilitati a comunicare con amici, figli, genitori, deprivati del proprio ruolo familiare e sociale, guardati con incomprensione e sospetto? In questo libro, curato da Anna Basso, Marta e Andrea raccontano le loro storie. In seguito ad una lesione cerebrale sono diventati "afasici", non sono più in grado di usare il linguaggio anche se le loro capacità intellettive sono intatte. Marta, moglie e madre di tre bambini, racconta il suo lento e faticoso recupero verso una relativa autosufficienza nella vita quotidiana. Resterà sempre lesa nella parola ma supererà il periodo più buio con coraggio e perseveranza. Andrea è un giovane pieno di entusiasmo per la vita che si trova di colpo in un letto di ospedale senza capire cosa gli sia successo. Piano piano riuscirà a recuperare, descrivendo con allegria ogni piccola vittoria. Due testimonianze umane, drammatiche e commoventi, raccontate con leggerezza, che ci fanno conoscere un mondo ignoto ai più.


Anna Basso: Conoscere e rieducare l'afasia.
Il Pensiero Scientifico, Roma, 2005.

Con questo libro Anna Basso, professore associato di neuropsicologia clinica all'università di Milano, da più di 40 anni impegnata nella ricerca e nel trattamento delle afasie, si propone di compiere insieme al lettore un percorso volto a costruire le basi di una conoscenza comune che permetta di affrontare la riabilitazione del linguaggio sulla base di proposte razionali, giustificate dalle attuali conoscenze e non come una serie di interventi prescrittivi. Il libro, specificamente pensato per i logopedisti ma di facile lettura, è composto da undici capitoli che trattano della storia della riabilitazione, delle conoscenze attuali sulla struttura del linguaggio, degli aspetti teorico-pratici della valutazione e del trattamento del soggetto afasico. Completa il libro una accurata revisione dei lavori sulla efficacia del trattamento riabilitativo.


Dave King: Ha-ha
Fazi Editore, Roma 2007

Howard Kapostash è diventato afasico in seguito ad un trauma cranico. Non parla, non scrive, e legge con grande difficoltà ma è più o meno in grado di vivere autonomamente. Quando gli viene affidato un bambino di 9 anni, Howard è costretto ad uscire dal mondo ristretto in cui vive da 30 anni per affrontare con fatica, rabbia e dolore un mondo di relazioni più ampie, nel quale alla fine ritroverà amore e amicizia.








Lisa Festa. Si, no, Miami
2006 Mondadori, Milano

Si, no, Miami è la storia di Lisa "dai tacchi a spillo all'ictus e ritorno" come dice il sottotitolo del libro. L'ictus, il coma, il risveglio e poi la riabilitazione e la lotta di Lisa - sempre allegra, sempre ottimista, sempre l'anima della compagnia - per riprendere a camminare, a ballare, a parlare. Lotta dalla quale Lisa esce vincitrice: parla, cammina e ha scritto un libro.


Carlo D'Andrea (1992). La voglia di parlare.
Liguori Editore, Napoli

Un diario, narrato in prima persona da un dottore in pedagogia, direttore didattico e giornalista che, in seguito a rottura di aneurisma, si è ritrovato a convivere drammaticamente con l'afasia, ma che si è impegnato con costanza e caparbietà per recuperare l'uso della parola e, attraverso questo libro, mostra un esempio dei risultati che si possono ottenere grazie ad un intervento attivo e mirato di esperti, operatori, ma anche parenti ed amici e, soprattutto, del paziente stesso. Non è privo di drammaticità, ma nemmeno di spunti riflessivi che donano speranza e motivazione per 'vivere, non sopravvivere!', come conclude lo stesso autore. Mira a documentare tutte le tappe per riconquistare la capacità di comunicare.


Carlo D'Andrea (1992). La voglia di vivere.
Millennium Romae, Roma

In questo libro Carlo D'Andrea lascia che la sua drammatica storia si intrecci con le storie di altre persone, l'afasia è il comune denominatore, ma le diversità sono molteplici, dovute alle origini socio-culturali, alla residenza geografica, all'età ed alla personalità. Le storie sono narrate con estrema semplicità e da esse traspare l'enorme fatica per reagire ad un evento tanto improvviso ed incontrollabile, quanto doloroso e persistente. Emergono anche le varie difficoltà affrontate dalle famiglie che si sono trovate a confrontarsi con una realtà nuova e sconosciuta ed hanno dovuto ritrovare, in più occasioni, la motivazione per impegnarsi a migliorare le proprie condizioni di vita.


Gianni Bonadonna (2005). Coraggio, ricominciamo.
Tornare alla vita dopo un ictus: un medico racconta.
Baldini e Castoldi, Milano

Un grande medico che diviene un altrettanto grande paziente e lotta per recuperare le capacità di movimento e di linguaggio perse in seguito ad un ictus. In questo diario narra il lungo e difficoltoso percorso riabilitativo che lo ha portato a ricominciare, recuperando le capacità linguistiche e, in parte, i movimenti e cerca di aiutare i pazienti e le loro famiglie a 'reinventarsi una vita' dopo una lesione cerebrale. Inoltre, alla fine degli otto capitoli, ci sono dieci pagine 'per saperne di più' sull'afasia e i disturbi associati, sulle cause, sugli aspetti prognostici e terapeutici, tutto presentato in modo scientificamente corretto ma anche di facile comprensione.


Laura Prete (1997). La vita che torna.
Feltrinelli, Milano

E' la narrazione di una ragazza di ventidue anni, colpita da emorragia cerebrale negli anni dell'università, quando la sua era una vita in cui tutto sembrava andare per il meglio. Ad un tratto quella vita sembra essere solo un lontano ricordo ed incomincia il lento adattarsi con forza alle nuove realtà, da quella patologica a quella relazionale, familiare, sociale e non da ultimo sentimentale.


Susie Parr, Sally Byng, Sue Gilpin, Chris Ireland. A cura di Sergio della Sala. Afasia. Convivere con I disturbi di linguaggio.
McGraw-Hill Libri Italia, Milano.

E' un volume che descrive sensazioni, emozioni, pensieri e desideri che i pazienti afasici si trovano ad affrontare improvvisamente, in seguito alla loro patologia, volendo continuare ad essere se stessi, ma con un modo totalmente diverso di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Si basa sui racconti di cinquanta persone afasiche intervistate. In nove capitoli vengono affrontati temi diversi come i trattamenti, il lavoro, la famiglia, gli amici e lo svago, la disabilità, per arrivare a far comprendere cosa sia l'afasia dal punto di vista di coloro stessi che convivono con i disturbi del linguaggio.


Philippe Van Eeckhout (2002). Il linguaggio ferito. Riprendere a parlare dopo una lesione cerebrale.
Bollati Boringhieri, Torino.

Quest'opera, scritta da un esperto nel trattamento delle afasie, ripercorre le storie personali di alcuni uomini e donne colpiti da afasia, uniti nel desiderio di tornare 'come prima'. In questo libro l'autore spiega come non si riesca a tornare intatti, come non valga a nulla il voler ritornare indietro. Dalle storie narrate emerge soprattutto il dolore, ma l'insegnamento che se ne trae sta nel non disdegnare né sottovalutare alcun passo in avanti, seppur piccolo, poiché questi uomini e donne desiderano ritrovare, tutti, il linguaggio anche per riscoprire se stessi.


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t="" width="10" height="1" border="0"> Laura Prete (1997). La vita che torna.
Feltrinelli, Milano

E' la narrazione di una ragazza di ventidue anni, colpita da emorragia cerebrale negli anni dell'università, quando la sua era una vita in cui tutto sembrava andare per il meglio. Ad un tratto quella vita sembra essere solo un lontano ricordo ed incomincia il lento adattarsi con forza alle nuove realtà, da quella patologica a quella relazionale, familiare, sociale e non da ultimo sentimentale.


Susie Parr, Sally Byng, Sue Gilpin, Chris Ireland. A cura di Sergio della Sala. Afasia. Convivere con I disturbi di linguaggio.
McGraw-Hill Libri Italia, Milano.

E' un volume che descrive sensazioni, emozioni, pensieri e desideri che i pazienti afasici si trovano ad affrontare improvvisamente, in seguito alla loro patologia, volendo continuare ad essere se stessi, ma con un modo totalmente diverso di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Si basa sui racconti di cinquanta persone afasiche intervistate. In nove capitoli vengono affrontati temi diversi come i trattamenti, il lavoro, la famiglia, gli amici e lo svago, la disabilità, per arrivare a far comprendere cosa sia l'afasia dal punto di vista di coloro stessi che convivono con i disturbi del linguaggio.


Philippe Van Eeckhout (2002). Il linguaggio ferito. Riprendere a parlare dopo una lesione cerebrale.
Bollati Boringhieri, Torino.

Quest'opera, scritta da un esperto nel trattamento delle afasie, ripercorre le storie personali di alcuni uomini e donne colpiti da afasia, uniti nel desiderio di tornare 'come prima'. In questo libro l'autore spiega come non si riesca a tornare intatti, come non valga a nulla il voler ritornare indietro. Dalle storie narrate emerge soprattutto il dolore, ma l'insegnamento che se ne trae sta nel non disdegnare né sottovalutare alcun passo in avanti, seppur piccolo, poiché questi uomini e donne desiderano ritrovare, tutti, il linguaggio anche per riscoprire se stessi.


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Carlo D'Andrea (1992). La voglia di vivere.
Millennium Romae, Roma

In questo libro Carlo D'Andrea lascia che la sua drammatica storia si intrecci con le storie di altre persone, l'afasia è il comune denominatore, ma le diversità sono molteplici, dovute alle origini socio-culturali, alla residenza geografica, all'età ed alla personalità. Le storie sono narrate con estrema semplicità e da esse traspare l'enorme fatica per reagire ad un evento tanto improvviso ed incontrollabile, quanto doloroso e persistente. Emergono anche le varie difficoltà affrontate dalle famiglie che si sono trovate a confrontarsi con una realtà nuova e sconosciuta ed hanno dovuto ritrovare, in più occasioni, la motivazione per impegnarsi a migliorare le proprie condizioni di vita.


Gianni Bonadonna (2005). Coraggio, ricominciamo.
Tornare alla vita dopo un ictus: un medico racconta.
Baldini e Castoldi, Milano

Un grande medico che diviene un altrettanto grande paziente e lotta per recuperare le capacità di movimento e di linguaggio perse in seguito ad un ictus. In questo diario narra il lungo e difficoltoso percorso riabilitativo che lo ha portato a ricominciare, recuperando le capacità linguistiche e, in parte, i movimenti e cerca di aiutare i pazienti e le loro famiglie a 'reinventarsi una vita' dopo una lesione cerebrale. Inoltre, alla fine degli otto capitoli, ci sono dieci pagine 'per saperne di più' sull'afasia e i disturbi associati, sulle cause, sugli aspetti prognostici e terapeutici, tutto presentato in modo scientificamente corretto ma anche di facile comprensione.


Laura Prete (1997). La vita che torna.
Feltrinelli, Milano

E' la narrazione di una ragazza di ventidue anni, colpita da emorragia cerebrale negli anni dell'università, quando la sua era una vita in cui tutto sembrava andare per il meglio. Ad un tratto quella vita sembra essere solo un lontano ricordo ed incomincia il lento adattarsi con forza alle nuove realtà, da quella patologica a quella relazionale, familiare, sociale e non da ultimo sentimentale.


Susie Parr, Sally Byng, Sue Gilpin, Chris Ireland. A cura di Sergio della Sala. Afasia. Convivere con I disturbi di linguaggio.
McGraw-Hill Libri Italia, Milano.

E' un volume che descrive sensazioni, emozioni, pensieri e desideri che i pazienti afasici si trovano ad affrontare improvvisamente, in seguito alla loro patologia, volendo continuare ad essere se stessi, ma con un modo totalmente diverso di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Si basa sui racconti di cinquanta persone afasiche intervistate. In nove capitoli vengono affrontati temi diversi come i trattamenti, il lavoro, la famiglia, gli amici e lo svago, la disabilità, per arrivare a far comprendere cosa sia l'afasia dal punto di vista di coloro stessi che convivono con i disturbi del linguaggio.


Philippe Van Eeckhout (2002). Il linguaggio ferito. Riprendere a parlare dopo una lesione cerebrale.
Bollati Boringhieri, Torino.

Quest'opera, scritta da un esperto nel trattamento delle afasie, ripercorre le storie personali di alcuni uomini e donne colpiti da afasia, uniti nel desiderio di tornare 'come prima'. In questo libro l'autore spiega come non si riesca a tornare intatti, come non valga a nulla il voler ritornare indietro. Dalle storie narrate emerge soprattutto il dolore, ma l'insegnamento che se ne trae sta nel non disdegnare né sottovalutare alcun passo in avanti, seppur piccolo, poiché questi uomini e donne desiderano ritrovare, tutti, il linguaggio anche per riscoprire se stessi.


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